Casa è dove fa male

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Ho adorato questo libro!

In pratica non ho girato una pagina (virtuale purtroppo, avendo acquistato l’e-book) senza sottolineare almeno una frase. Ho adorato lo stile sprezzante della voce narrante, i personaggi assurdi ma concreti, bestiali e forse per questo fonte di identificazione. Il palazzo racconta i suoi inquilini, nel vero senso della parola, è lui che racconta…geniale!

Due appartamenti per tre piani di altezza fanno 6 condomini più un sottotetto arriviamo a 7, più la nutrita colonia di ratti saliamo a 798 inquilini.  

Iniziamo dal piano terra: Lia e Paolino Busetto vivono nello stesso appartamento da 46 anni. Da quando le figlie hanno deciso di innamorarsi e scappare via, lui ha definitivamente scelto di esprimersi come un cruciverba di Bartezzaghi. Definizioni e numeri di caselle invece di frasi con un soggetto e un verbo. Lei invece ha preferito vivere la vita degli altri attraverso lo spioncino della porta di casa…che poi Busetto guarda caso è un piccolo buco!

I dirimpettai dei Busetto fanno più di 3 quintali in tre: mamma Nena, papà Gigio e il sedicenne Alfredo Chinellato abitano un appartamento identico a quello dei Busetto ma intriso di olio fritto e sudore. 

Al piano primo, proprio sopra l’appartamento dei Chinellato, abitano Severino Schirru e Manlio, il box terrier che la moglie gli ha lasciato fuggendo di casa. Severino, o meglio Schirru è un uomo votato alla solitudine avvolto su tutto il corpo nel “tessuto muschioso” della sua folta peluria, tranne che nella chierica. Una specie di peluche, adoro!

Di fronte, siamo ancora al primo piano, i vicini che nessuno vorrebbe avere: la famiglia Ruzzene: capofila la mamma Gianna che si trascina il marito Manlio e i tre figli Zaccaria, Zelda e Zeno e si li trascina tutti, ogni giorno alla stessa ora, attraverso il pianerottolo fin dentro casa di Schirru nel tentativo di sollevarne il morale a suon di lasagne e vino rosso. 

Di sopra, al penultimo piano, vivono Damiano e Sonia Prampolini che deliziano tutti i giorni (a più riprese in base ai turni lavorativi di lui) l’intero vicinato con le loro gesta amorose. Adorabili dirai, coraggiosi ribatterei. Invece si tratta di un’abitudine che “d’inverno diventa liturgica: il signor Prampolini spegne i termosifoni valutando che una trapunta in più e lo sfregamento energico dei loro corpi siano sufficienti a scaldarsi.”

Di fronte abita il dottor Sbrogio. La sua casa è priva di mobili ma un caos sulle pareti. Il dott. Sbrogio da quando ha abbandonato la famiglia per la giovane Monia Michielin, vive perennemente nudo in attesa che l’amata lo raggiunga. Sarà nudo anche quando dovrà accertare, a fianco di Teresa, la morte della madre, Maria Manegozzo, deceduta al piano di sopra. 

Qui, a differenza di casa Sbrogio, le donne Manegazzo vivevano la loro casa “indossando un paio di guanti in lattice, perfezionando con devozione l’arte sacra delle pulizie domestiche”. 

Una vera gabbia di matti. E se è vero che le emozioni degli uomini lasciano “segni impressi sulle cose: oggetti, mobili, muri, luoghi che li osservano in silenzio vivere e morire” converrai con me che “i vicini andrebbero selezionati per contratto”…

…immagina il nostro lavoro: ok mi piace l’appartamento, vanno bene anche i vicini, lo prendo! 😅 

Nato a Venezia nel 1974 vive a Portogruaro.


Si è laureato in Scienze della Comunicazione a Bologna.

Ha pubblicato i romanzi Malcom (2011), Piccola Osteria senza Parole (2014), Bellissimo (2017) e Casa è dove fa male (2021) tutti per le Edizioni E/O.

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